Il greco di tufo

Il Greco di Tufo è uno dei grandi vitigni della Campania, talmente antico che è da più di 2000 anni che viene coltivato in quella che una volta era la Magna Grecia.
Secondo la tradizione, sarebbero stati i primi coloni giunti dalla Tessaglia sulle coste campane a portare in dote questo vigoroso vitigno.
Durante l’eta’ Romana conobbe ancora più successo e divenne uno dei vini più apprezzati e bevuti dell’Impero.
Il vitigno fu inizialmente coltivato sulle pendici del Vesuvio e nell’attuale comune di “Tufo”, in provincia di Avellino: i terreni vitati della regione sono ricchi in tufo, una roccia formata da cenere vulcanica, da cui prende il nome la città di Tufo.
così chiamato per la presenza della roccia vulcanica del tufo: da qui deriva il nome del vino “Greco di Tufo”.
Catone, Plinio il Vecchio, Columella e Virgilio furono grandi sostenitori del “Vino Greco”, elogiandolo come una delle più importanti e prestigiose produzioni vinicole italiane.
Questi importanti scrittori ci hanno tramandato una serie di curiosità sul vino e sul vitigno: Plinio Il Vecchio sottolineava il grande valore che veniva riconosciuto al Greco, “il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta”.
Columella, invece, lodava le capacità produttive di questo vitigno: “da un pergolato si possono ottenere circa cinquanta litri di vino”.
Al Greco di Tufo è stata attribuita la Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1970 e nel 2003 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
In accordo con il suo disciplinare, può essere ricavato da uve “Greco” per un minimo dell’85% e da uve “Coda di Volpe Bianca” per un massimo del 75%.
La “Coda di Volpe Bianca” è un altro vitigno a bacca bianca della zona, che prende il nome dalla particolare forma del grappolo, che ricorda appunto la coda di una volpe.
l Greco di Tufo viene prodotto in 8 comuni della provincia di Avellino, compresa la storica cittadina di Tufo che dà nome al vino:
Non tutti sanno che il Greco di Tufo può anche essere prodotto nella versione Spumante grazie alla rifermentazione in bottiglia tipica del cosiddetto metodo classico, dopo essere stato sottoposto ad un invecchiamento di almeno 36 mesi.
Il Greco di Tufo è una delle poche varietà di vino bianco con un’elevata propensione all’invecchiamento e con grande capacità di resistere alle ingiurie del tempo restando giovane per diversi anni.
C’è chi sostiene che la sua massima espressione si ottenga dopo 3 anni circa e chi, addirittura, che sia in grado di invecchiare fino a 10 anni.
Il vitigno ha maturazione tardiva, è soggetto a rischio di peronospora e oidio.
Presenta caratteristici grappoli “alati” e dopo l’ invaiatura l’uva assume una colorazione grigio-dorata.
I composti fenolici presenti nelle uve contribuiscono al colore caratteristicamente profondo del vino.
I vini prodotti con il vitigno Greco sono noti per le loro qualità aromatiche e sono caratterizzati da un profilo olfattivo vagamente simile a quello del Viognier, fruttati di pesca e con note leggermente erbacee che tendono a diventare più intense con l’età del vino.
I profumi classici del Greco di Tufo sono intensi: pesca, mela cotogna, mandorle, miele e fiori gialli, pere e poi inconfondibili richiami minerali.
Il Greco è un vino caldo, sontuoso, strutturato, dotato di personalità e grande profondità; al palato è salato, molto acido, ampio e molto strutturato.
La persistenza è eccellente, l’equilibrio difficile da trovare, ma quando è fatto bene, pur essendo alcolico, è un vino solare con una miriade di sapori che si intrecciano in una sinfonia irresistibile.
Il Greco di Tufo è eccellente come aperitivo, soprattutto nella sua versione spumante.
È indicato anche per piatti a base di pesce, frutti di mare, calamari, vongole, cozze; piatti di carne bianca e con la tipica mozzarella di bufala.
Ottimo con i risotti, i formaggi e le erbe stagionate, da provare con la pizza bianca alla scamorza e zucchine.

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