Il pinot bianco

Il Pinot Bianco è il nome italiano della varietà francese Pinot Blanc, originaria della Borgogna e molto coltivata a livello internazionale.
Al giorno d’oggi resta poco usato in Borgnogna, e grazie alla sua resistenza al clima freddo ha trovato una sua seconda terra in Alsazia, dove viene affiancato alle grandi nobili della regione. Nel mondo, il Pinot bianco viene coltivato in molte zone, dalla Germania all’Austria, all’Europa orientale e alla California.
Il Pinot bianco si è largamente diffuso in tutti i paesi Europei a clima fresco o freddo, grazie alle sue qualità enologiche nettamente migliori rispetto al suo progenitore Pinot Grigio.
Al giorno d’oggi poco usato in Borgnogna, grazie alla sua resistenza al clima freddo ha trovato una sua seconda terra in Alsazia, dove viene affiancato alle grandi nobili della regione. Nel mondo, il Pinot bianco viene coltivato in molte zone, dalla Germania all’Austria, all’Europa orientale e alla California.
Il Pinot Bianco ha avuto molto successo in Italia settentrionale, dove riesce a dare buoni risultati, anche se la sua coltivazione è qui più diffusa ma molto meno estesa di quella del suo progenitore Pinot grigio. In Italia fu importato per la prima volta in Piemonte,  dove però la sua coltivazione venne presto abbandonata.
Nel nostro paese le regioni che possiedono le giuste condizioni climatiche ed ambientali al fine di una proficua coltivazione e produzione di Pinot bianco sono il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Veneto. Tutti questi territori, infatti, sono accomunati da un clima freddo che permette il pieno sviluppo di tutte le proprietà organolettiche del vitigno.
In queste regioni viene spesso e volentieri utilizzato per la produzione di interessati spumanti come il Trento spumante, il Talento o il Franciacorta.
Constatata le generale diffusione di questo vitigno nelle regioni settentrionali italiane, va sottolineato che il legame più forte con il Pinot bianco viene vissuto dall’Alto Adige: in questa zona, infatti, tale vitigno viene coltivato da più di 150 anni avendo trovato un habitat ottimale (oggi ne vengono coltivati 467 ettari) dove altitudine e suoli rocciosi aiutano a fissare acidità e profumi, conferendogli una mineralità eccezionale.
Questa lunga convivenza ha addirittura portato molti altoatesini a sostenere che il Pinot bianco fosse un vitigno autoctono ed i numerosi studi a cui è stato soggetto oggi permettono di ottenere un vino capace di esprimere appieno tutte le sue potenzialità aromatiche e di gusto. Oltre che per l’indiscutibile qualità, il Pinot bianco è famoso anche per un’antica controversia che per anni lo ha visto scambiato e confuso con un altro celebre vino bianco: lo Chardonnay.
Il motivo della difficoltà nella distinzione tra i due vini risiede nella forte somiglianza tra i due, un ostacolo che è stato superato solo recentemente grazie ad una serie di studi ampelografici che hanno messo in luce la differenza tra i due vitigni; in questo modo il Pinot bianco ha finalmente ottenuto una propria identità.
A livello generale si può dire che il Pinot bianco si presenta come un vino dalla colorazione sui toni del giallo paglierino ed un gusto fresco, secco e gentile, con una buona corposità
Molti produttori vinicoli sottopongono il Pinot bianco a determinate lavorazioni che in alcuni casi comportano anche l’unione con altre uve pregiate ed una susseguente fermentazione in botti di legno. Tale procedimento, va inevitabilmente ad influire anche sulla colorazione finale del prodotto: a seconda della metodologia di vinificazione impiegata, infatti, il Pinot bianco otterrà un determinato colore: la gamma dei colori comunque si svilupperà sempre intorno ai toni del giallo paglierino o del giallo-verdolino.
Ulteriore qualità di questo vino è infatti la versatilità: può essere vinificato in botte ma anche in acciaio e regge bene anche lunghi invecchiamenti.
Inoltre viene spesso usato negli uvaggi e nei blend con altri vini, al fine di fornire al risultato finale maggiore struttura e longevità.
Il Pinot Bianco è un vino fresco, dalla struttura non troppo esagerata, dotato di un corredo aromatico unico, ed è uno dei vini che offre un ventaglio di profumi che richiamano sia il mondo dei fiori che quelli della frutta: si riescono a distinguere, infatti, gli aromi di susina, banana, ananas o limone, ma anche quelli di gelsomino e biancospino, tracce minerali e chiusura netta di mandorle e miele di acacia.
Al momento dell’assaggio il Pinot bianco sprigiona tutta la sua freschezza e delicatezza, senza però mancare di corpo ed eleganza. Inoltre come si diceva, a seconda del tipo di fermentazione a cui è stato precedentemente sottoposto, si potrà avere un vino più o meno secco o aromatico: se la maturazione viene compiuta in vasche d’acciaio create ad hoc si otterrà un prodotto più secco; qualora, invece, la lavorazione avvenga in barrique di legno, il vino risultante si contraddistinguerà per struttura ed aromi rotondi.
Gli abbinamenti gastronomici consigliati per il pinot bianco spaziano dalle crudità di pesce, pesce alla griglia, piatti con lime, zenzero: da provare con tortelli di zucca alla mantovana, spaghetti alle vongole, spaghetti di riso con gamberi e verdure, ravioli di erbette alla parmigiana, maiale in agrodolce.

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