Trentino “Vino Santo Doc”

Il Trentino Vino Santo DOC, appartenente alla denominazione Trentino DOC, è un vino passito dolce, prodotto da uve di Nosiola, un vitigno autoctono a bacca bianca tipico della Valle del Sarca in Trentino.
Il Vino Santo è un prestigioso ed esclusivo passito che viene prodotto in poche migliaia di bottiglie; la produzione è consentita nella provincia di Trento, fra Sarche e Toblino, principalmente da nosiola coltivata nella Valle dei laghi.
Da disciplinare, i vitigni che rientrano nella composizione del vino Trentino Vino santo DOC sono la Nosiola per un minimo dell’85%, mentre la restante frazione si riferisce a vitigni con bacca dello stesso colore, autorizzati per la regione Trentino-Alto Adige.
Vengono selezionati solo i grappoli spargoli, ossia quelli con acini grossi e ben distanziati fra loro, sufficientemente maturi per garantire un elevato quantitativo di zucchero.
La particolarità di questo vino consiste nel trattamento delle uve prima della vinificazione: queste vengono sottoposte ad una lunga fase di appassimento, che storicamente si protraeva fino alla settimana “santa”, quella precedente la Pasqua, da cui deriva il nome “Vino Santo”.
Durante l’appassimento i grappoli di Nosiola sono adagiati su appositi graticci di canne o di rete metallica, detti “arele”: qui perdono circa un terzo del proprio peso e vengono attaccati dalla muffa nobile Botrytis Cinerea che, in determinate condizioni di temperatura, umidità e ventilazione, favorisce un’ulteriore evaporazione di acqua e la concentrazione degli zuccheri.
Dopo alcuni giorni dalla pigiatura, il mosto viene separato dalla parte più torbida, decantato e travasato in piccole botti di rovere, dove prende avvio la fermentazione naturale, che, per l’elevata concentrazione degli zuccheri, procede molto lentamente nel tempo.
Oggi il disciplinare impone che la vinificazione non avvenga mai prima del 1° febbraio e che il vino possa essere immesso al consumo dopo almeno tre anni.
Affinchè il vino possa fregiarsi della menzione “Superiore” devono essere soddisfatte determinate condizioni:
  • l’appassimento deve protrarsi almeno fino al 1° marzo;
  • le uve devono essere prodotte esclusivamente nei comuni di Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone, Vezzano;
  • il vino deve invecchiare almeno 48 mesi prima di essere messo in commercio.
Il Trentino Vino Santo si presta molto bene a lunghi periodi di affinamento, anche di decenni.
E’ un vino di grande morbidezza, con giusto equilibrio fra tenore zuccherino e alcolico, ricco di profumi e aromi, che lo rendono unico.
Nel calice, il colore è caratteristico ed attraente, a seconda di quanto è durato l’affinamento, variabile da un giallo dorato intenso ad un giallo ambrato intenso; nei vini più giovani che hanno subito un breve affinamento, il profumo richiama note di frutta esotica, mentre nei prodotti più affinati emergono note ampie di frutta matura, datteri, fichi secchi, albicocca e zafferano; al gusto è dolce, molto strutturato e molto morbido. Tipico il retrogusto di mandorla.
Considerato da sempre nella tradizione popolare come vino dalle proprietà terapeutiche, è particolarmente indicato per accompagnare i dessert a base di mandorle, dalla torta di Fregoloti alla trentina al tipico Zelten, che ne evidenziano il retrogusto caratteristico.
Eccellente come vino da meditazione, è ottimo anche abbinato ai formaggi erborinati.

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