TORRE AD ORIENTE, Campania

Il richiamo alla terra è forte. I genitori la vorrebbero, avvocato, medico… Lei fa il diavolo a 4 e si iscrive ad Agraria e durante gli studi universitari, l’azienda prende vita. Nel 2002 subentra al padre in azienda ed avvia il rinnovo. Siamo nel Parco regionale del Taburno, alle pendici del Monte Pentime, che domina la Valle telesiane e forma la testa del massico della Dormiente del Sannio che si estende fino alla valle Caudina.
TORRE A ORIENTE, prende il nome da una delle Torri medievali del castello feudale di Torrecuso, paese arroccato su una delle alture del monte Pentime; la Torre di proprietà di un antenato non è più possibile visitarla ma è rivolta proprio verso i terreni della mia famiglia. Terreni da cui volevo tirare fuori il meglio, il futuro di un territorio che ha sempre fatto viticoltura ma che ha bisogno dargli una marcia in più, puntare forte sui vitigni principi del nostro territorio e farli esprimere al meglio secondo le moderni forme allevamento e trasformazioni , rispettando l’ambiente, il territorio, la tradizione e soprattutto il frutto. “Voglio raccontare la storia attraverso gli occhi dei miei nonni e le braccia dei miei genitori, trasformare le loro emozioni e portarle in un bicchiere che racconta tutto quello che la nostra terra ci dona, l’idea di portare la bandierina di TORRE A ORIENTE in tutto il mondo, di lasciare una mia bottiglia dall’altra parte dell’oceano è l’obbiettivo che mi sono posta.
Ho fatto questa scelta nonostante i miei genitori mi volevano Avvocato o titolare di una cattedra all’università…ma mio nonno Don Curzetto, invece, sotto sotto spingeva perché continuassi a coltivare il mio desiderio di imprenditrice agricola. Così nel 2005 la prima vinificazione fatta da sola”.
L’azienda coltiva Falanghina ed Aglianico su una superficie totale di 10 ettari vitati. La produzione totale si aggira sulle 30.000 bottiglie annue.

 

http://torreaoriente.com/

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