I vitigni autoctoni della Puglia …

La Puglia ha un territorio circa per metà collinare e metà pianeggiante. Partendo da nord, la prima zona che incontriamo è il Gargano, un promontorio formato da calcare e rocce eruttive con superfici a volte anche ripide ricoperte dalla macchia mediterranea. A seguire il Tavoliere, sempre in provincia di Foggia; le Murge, area molto estesa che copre le province di Barletta-Andria-Trani, Bari e Brindisi e infine il Salento con la provincia di Lecce e parte di quelle di Brindisi e Taranto. La formidabile superficie vitata della Puglia si è dimezzata dagli anni del boom della produzione arrivando a circa 95.000 ettari nel 2010, dei quali la vasta maggioranza si trova in pianura. La produzione di vino annuale supera gli 8 milioni di ettolitri (2015). Infatti attualmente la regione sta vivendo un periodo di notevole sviluppo nel settore vitivinicolo, soprattutto perché dopo anni di produzione di vino basata sulle alte rese per ettaro di vini soprattutto da taglio, grazie alla loro colorazione e consistenza, si sta ora cercando di valorizzare il territorio raggiungendo dei livelli qualitativi di tutto rispetto per alcuni vini soprattutto a base di vitigni autoctoni. Soprattutto nella zona tra Brindisi e Taranto, la forma di allevamento più diffusa è l’Alberello, che però sta venendo sempre più sostituito dalla Spalliera.
In Puglia si coltivano decisamente più vitigni a bacca nera che a bacca bianca. I vitigni a bacca nera più diffusi in Puglia sono il Negro Amaro, il Primitivo, l’Uva di Troia, la Malvasia Nera (di Lecce e di Brindisi), il Montepulciano, il Sangiovese, l’Aglianico, l’Aleatico, il Bombino Nero, il Susumaniello e l’Ottavianello, nome con il quale nella regione si chiama il Cinsaut. Non mancano le uve internazionali, prima di tutte il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Nonostante questa ricchezza in vitigni, la Puglia è principalmente famosa per i vini derivanti dalle uve di Negro Amaro, Primitivo e Uva di Troia, ciascuna nelle proprie zone di elezione, vale a dire il Negro Amaro al sud, nel Salento, mentre la zona centrale è la terra del Primitivo e l’Uva di Troia è la varietà più diffusa nella parte settentrionale. I vini bianchi, sono prodotti soprattutto da vitigni autoctoni, quali il Bombino Bianco, la Malvasia Bianca, la Verdeca e il Bianco d’Alessano e il Pampanuto. Significativi sono anche il Fiano, il Moscato Bianco e lo Chardonnay, che nonostante sia un’uva che non ha legami “storici” con la Puglia è una di quelle a bacca bianca più coltivate e diffuse della regione.

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