Il Marsala

Il vino di Marsala è uno dei patrimoni dell’enologia italiana e nonostante oggi goda di poca fama, tutti dovrebbero tenere una paio di bottiglie di questo vino liquoroso in cantina. E non stiamo parlando del vinello per fare lo zabaione o il tiramisu…
Non è un vino di facile approccio, non è un vino ruffiano o banale, ma dietro la sua splendida e decadente complessità aromatica si nasconde una piccolo capolavoro. Ma soprattutto il vino di Marsala non è un semplice vino dolce: certo c’è il Marsala dolce, ma anche il secco e il semi-secco. Quindi non diciamo che è un vino da dessert, sarebbe una colossale panzana.
Molto banalmente il vino di Marsala lo si considera un Porto italiano, e la storia ci insegna che Mr Woodhouse, attratto da questo vino potente che ricordava il vino Porto, aggiunse dell’acquavite per trasportarlo in Inghilterra dando così origine al mito del Marsala, ma in realtà, vuoi per metodo produttivo, vuoi per sapori e profumi è molto più simile allo Sherry spagnolo. Ma torneremo sulla storia di questo nobile vino, adesso passiamo al metodo produttivo.
Tipologie del vino e le uve usate per produrre il Marsala
Marsala cantina con botti, le migliori cantine di Marsala da visitare, wine tour
Prima di tutto la suddivisione data dal colore, cambia la pigmentazione ma anche i vitigni con cui sono prodotti: Oro e Ambra sono prodotti con i principali vitigni a bacca bianca, ossia Grillo, Cataratto, Ansonica e Damaschino. Mentre per il Marsala Rubino sono impiegati Perricone, Nero d’Avola e Nerello Mascalese.
Fatta questa distinzione si passa alla lavorazione e all’aggiunta di mistella, mosto o alcol. La mistella è mosto cotto a cui è stata aggiunta dell’acquavite.
Marsala Fine, il primo step: ha 17 gradi e deve fare un invecchiamento minimo di 1 anno. Secco, semisecco o dolce. Il vino è aromatico, speziato, ma non troppo elaborato.
Marsala Superiore, 18 gradi di alcol, 124 mesi di affinamento in botte e anche in questo caso è disponibile in versione secco, semisecco e dolce. Qui si inizia a ragionare: il bouquet è ampio e complesso con suggestioni di agrumi canditi, anice, spezie e una certa eleganza.
Marsala Superiore Riserva, un superiore particolarmente pregiato e strutturato che merita un ulteriore affinamento in legno per esaltarne l’aromaticità: 48 mesi di affinamento in legno.
Marsala Vergine o Soleras: arriviamo al cuore del nostro amato vino, qui il vino ha subito una decisa ossidazione e grazie al passaggio tra varie botti e altri annate sviluppa una carica aromatica pazzesca. I profumi sono intensi, pungenti, floreali e con spezie e liquirizia, cannella e il frutto che è diventato caramellato, mieloso, ma mai dolci. Attenzione il Marsala Vergine non è mai dolce, resta sotto i 40 grammi di zucchero per litro. Lo potrete bere anche come aperitivo, con pesce o frutti di mare, esattamente come lo Sherry.
Marsala Vergine Stravecchio o Riserva, quando un vino è particolarmente meritevole si lascia riposare fino a 120 mesi, dieci anni in botte.
Caratteristiche organolettiche del Marsala: sapori e profumi
Abbiamo parlato dei profumi con sono di caramello, miele, canditi e spezie, ma è soprattutto il sapore ad essere intrigante, anzi se non lo avete mai assaggiato è un’esperienza spiazzante. Il termine più calzante è usato dagli inglesi per descrivere lo Sherry e i whisky che affinano nelle vecchie botti di Jerez: nutty. Che potremmo definire noccioloso, di frutta secca come noci, mandorle e tutte quelle del mondo. Ed è questo il suo tratto distintivo: una miscela di profumi e sapori dolci, amari, erbacei con un frutto decadente in soffondo. E non stiamo parlando del Marsala all’uovo per cucinare, il vero Marsala è un altro pianeta. La sua particolarità è la freschezza che si mescola alla ricchezza aromatica, ma non è mai ridondante o pesante, ma si muove pungente, saltella sulle punte come un pugile e ti allunga qualche jab sul naso. Non è un vino banale o codificato, ma un essere vivo, assaggiate il Marsala e allargate i confini del vostro palato.
Abbinamenti consigliati per il vino Marsala
Struttura, alcol e suggestioni speziate: tutte caratteristiche che invitano ad abbinamenti difficili come il cioccolato, i tartufi al whisky, i dolci al cucchiaio, ma anche dolci pesanti e ricchi come i cannoli siciliani con ricotta, canditi e pistacchi.

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