Lo sai che … non tutte le malvasia sono aromatiche!

In Italia le Malvasie sono presenti come  vitigni a bacca bianca e nera, aromatici e non, diffusi a livello nazionale: consultando il Registro Nazionale Varietà troviamo citate ben 17 varietà appartenenti al gruppo delle Malvasie!!
Sebbene queste Malvasie vengano originate da diversi cloni e biotipi, molte tendono a condividere alcune caratteristiche: con diversi gradi di intensità, sono accomunate da  intensi richiami di muschio e albicocca, e alti residui zuccherini. Queste caratteristiche rendono alcune Malvasie, soprattutto quelle aromatiche, particolarmente adatte alla produzione di spumanti e di passiti. Esistono però anche vitigni che, pur condividendo il nome “”Malvasia”” hanno caratteristiche molto diverse tra loro.
Il termine Malvasia deriva da una variazione contratta di Monembasia, una roccaforte bizantina situata sulle rocce di un promontorio a sud del Peloponneso, dove il vitigno fu scoperto dai Veneziani, e da questi introdotto prima a Creta e poi in Italia. I mercanti Veneziani avevano una sfrenata passione per queste uve e per i vini che se ne ricavavano: la stessa Venezia pullulava di osterie, chiamate Malvase, consacrate al consumo di questo vino.
In breve tempo la produzione di Malvasie si diffuse anche al di fuori della Repubblica di Venezia: in molte isole Greche, in Dalmazia, nel Sud della Francia, in Spagna, in Portogallo, e anche praticamente in tutte le regioni italiane. All’epoca, la stessa idea di classificare i vini e i vitigni da cui derivano era sconosciuta, per cui bastava produrre un vino proveniente da un’uva affine al Malvasia, o anche e soltanto ad esso somigliante per vinificazione o per caratteristiche organolettiche, per chiamarlo con lo stesso nome, o per coniare un nome similare.
Così si spiega come mai in Italia, principale paese produttore di uve Malvasia, possiamo trovare un’uva neutra come la Malvasia Lunga o Malvasia del Chianti, un’uva semiaromatica che dà un vino dalle note leggermente erbacee come la Malvasia Istriana, uve aromatiche a bacca nera come la Malvasia di Casorzo e la Malvasia di Schierano, uve a bacca nera ma neutre come le Malvasie di Lecce, di Brindisi e della Basilicata, e poi la Malvasia di Candia Aromatica, di aromaticità decisa e vigorosa, equiparabile come intensità e fragranza solo a quella del Moscato. Abbiamo quindi un gruppo di vitigni tra loro diversi, che hanno in comune l’ombrello semantico del nome “Malvasia”, la probabile origine geografica e le vicende umane che hanno contribuito alla loro diffusione.
Per gli abbinamenti culinari, la Malvasia secca si sposa perfettamente con piatti leggeri, formaggi e prosciutti dolci. La Malvasia dolce invece accompagna bene i dessert al cucchiaio, così come la frutta fresca o addirittura dei piatti estivi come prosciutto e melone o formaggio e pere o formaggio e miele.

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