La sai la differenza tra Metodo Classico e Metodo Charmat?

Esistono differenti metodi per produrre vini frizzanti nel mondo, ma i più diffusi e rinomati sono sicuramente due: il Medoto Classico ed il Metodo Charmat. Vediamo cosa sono e quali differenze comportano.
Chiariamo prima di tutto la terminologia: siccome solo gli spumanti Champagne di origine francese possono essere prodotti con il metodo chiamato Champenoise, l’identico procedimento brevettato in Italia è stato chiamato “metodo classico”.
Naturalmente, in tutto ciò che riguarda vini e spumanti Francia e Italia sono rivali da secoli, di conseguenza in Italia sono stati coniati denominazioni corrispondenti a quelle francesi.
Le differenze
Una volta chiarite le idee, vediamo innanzitutto una prima fondamentale differenza nelle due lavorazioni. La base di entrambe è un vino fermo cui vengono aggiunti lieviti e zucchero, quest’ultimo in misura variabile a seconda della pressione che si vuole far raggiungere allo spumante.
L’aggiunta di CO2 è vietata: sono i lieviti stessi che, fermentando gli zuccheri, producono le bollicine.
La prima differenza infatti riguarda la fase di rifermentazione, dalla quale si ottengono le celebri bollicine: mentre nel metodo classico (Champenoise) tale fase avviene in bottiglia, nel metodo Charmat (Martinotti) la rifermentazione avviene in autoclave.

Metodo Classico

Il metodo classico, o Champenois, ha inizio con una pressatura dolce delle uve selezionate seguita dalla fermentazione con lieviti scelti e zuccheri; questa fase è seguita dalla spumantizzazione vera e propria (cosiddetta “presa di spuma” e aggiunta di zuccheri).
Dopo l’imbottigliamento, ogni bottiglia viene tenuta in posizione orizzontale per un lungo periodo fino a maturità; nel giro di pochi mesi gli zuccheri si esauriscono e la pressione nella bottiglia aumenta, consentendo di ottenere un perfetto perlage.
Solo allora inizia il processo di remuage, ovvero il delicato posizionamento in verticale per eliminare le impurità formatasi nel collo della bottiglia. Il collo viene congelato a -25°C, la bottiglia, riposizionata in verticale, viene stappata: la pressione espelle il deposito congelato.
Successivamente il vino perso viene rimboccato con sciroppo di dosaggio (o piccole dosi di distillato) e la bottiglia viene definitivamente tappata.

Metodo Charmat

Nel metodo Charmat (o Martinotti) la fermentazione avviene in grandi autoclavi di acciaio a tenuta stagna, a temperatura e pressione controllate, per un breve periodo (meno di 6 mesi).
Poi, similmente al metodo classico, si esegue la refrigerazione per eliminare le impurità e si passa all’imbottigliamento a pressione costante. Questo metodo può essere breve o più lungo, ma è generalmente più rapido ed economico di quello classico.
Come è evidente, il metodo classico o Champenoise è molto complesso e ciò rende ragione del prezzo delle bottiglie di Champagne. Il risultato del metodo classico è un vino molto complesso dai forti toni di lievito, dalle bollicine persistenti e ben amalgamate.
Il metodo Charmat invece prevede lavorazioni più rapide, quindi al palato sono esaltate le note più fruttate e aromatiche: il risultato è un vino meno strutturato, ma molto fresco e giovane.

Lascia un commento