I vini del Trentino Alto Adige e le specialità enogastronomiche

Il Trentino Alto Adige è una regione con una forte vocazione storica alla produzione di vini rossi, tuttavia la regione è principalmente nota per i suoi eccellenti vini bianchi, che beneficiano del clima fresco capace di conferire una piacevole e vivace nota acida. Dal punto di vista enologico, si tende a considerare il Trentino e l’Alto Adige come due zone distinte e spesso le denominazioni delle due aree sono precedute dalla menzione delle rispettive province.
Le denominazioni attualmente definite in Trentino sono: Caldaro o Lago di Caldaro, Casteller, Teroldego Rotaliano, Trentino che comprende le sotto denominazioni Sorni, Isera e Ziresi, Trento e Valdadige.
Le denominazioni dell’Alto Adige sono: Alto Adige o Südtiroler che comprende le sotto denominazioni Colli di Bolzano, Meranese di Collina, Santa Maddalena, Terlano, Valle d’Isarco e Val Venosta, Caldaro o Lago di Caldaro e Valdadige.
Nel Trentino, la provincia meridionale della regione, si registra prevalentemente una produzione di vini rossi, in particolare con le uve Teroldego, assoluto protagonista di quest’area, e il Marzemino, famoso per essere stato citato da Lorenzo Da Ponte nel libretto dell’opera Don Giovanni di Mozart.
Nel Trentino, più precisamente nella denominazione Trento DOC, si registra un’interessante produzione di vini spumanti metodo classico. La produzione di questi vini prevede l’impiego di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, da soli oppure in percentuali diverse.
Nella parte a settentrionale del Trentino, nella piana del Campo Rotaliano, il protagonista assoluto dei vini è il Teroldego, un’uva a bacca rossa fra le più interessanti della regione. Il Teroldego Rotaliano, questo il nome completo della DOC, si presenta in diversi stili, da vini leggeri fino a vini robusti e strutturati che non mancano certamente di sorprendere il degustatore.
Fra le uve a bacca bianca, è opportuno ricordare la varietà più celebre e interessante del Trentino, dalla quale si producono vini bianchi e dolci: la Nosiola.
Utilizzata fresca subito dopo il raccolto, la Nosiola produce interessanti e piacevoli vini secchi, anche se la sua immagine più affascinante è quella offerta dal Vino Santo, in particolare nella zona della Valle dei Laghi, caratterizzato da aromi di noce.
L’uva Nosiola viene fatta appassire dopo il raccolto fino a qualche giorno prima di Pasqua, consentendo l’attaccato degli acini da parte dellla Botrytis Cinerea, che conferirà i suoi tipici aromi e sapori. Il mosto che si ottiene è lentamente fermentato in piccole botti di legno, dove sarà lasciato maturare per quattro anni regalando un vino dolce e corposo, ricco e piacevole.
Nella zona confinante con la provincia di Verona è diffuso anche l’Enantio (Lambrusco a foglia frastagliata).
L’Alto Adige, la provincia settentrionale della regione, offre una produzione vinicola estremamente interessante e variegata, principalmente concentrata sulla produzione di eccellenti vini bianchi e rossi. Qui si coltivano molte varietà “internazionali”, tuttavia l’importanza delle uve autoctone è certamente importante e rappresentativa.
Grazie al particolare clima fresco, alle condizioni ambientali e geologiche, la produzione dei vini bianchi dell’Alto Adige raggiunge livelli di eccellenza, caratterizzati dalla tipica e piacevole acidità, arricchita dall’esuberante freschezza aromatica di fiori e frutti.
Anche la produzione di vini rossi è interessante ed eccellente, in particolare quelli prodotti con il Lagrein, la celebre uva autoctona dell’Alto Adige, e con il Pinot Nero, che in questa zona è capace di produrre risultati di assoluta classe ed eleganza.
Da non dimenticare poi il Gewürztraminer – o Traminer Aromatico – e i tanti vini prodotti con l’uva Schiava nelle sotto varietà grossa, grigia e gentile, qui nota con il nome Vernatsch.
Le varietà di uve bianche coltivate in Alto Adige sono diverse, alcune di queste anche piuttosto particolari, come per esempio il Grüner Veltliner e il Kerner.
In questa regione si coltivano inoltre il Silvaner, Pinot Grigio (detto Rülander), Müller-Thurgau, Gewürztraminer, Pinot Bianco (Weißburgunder), Chardonnay, Riesling Renano (Rheinriesling), Sauvignon Blanc e Moscato Giallo (Goldenmuskateller).
Con queste uve in Alto Adige si producono vini bianchi emozionanti e piacevoli, in particolare con le uve che prediligono le aree a clima fresco, come il Sauvignon Blanc. Grazie al clima fresco di queste terre, raramente i vini bianchi sono fatti maturare o fermentare in botti di legno, poichè si preferisce evidenziare il carattere fresco e fruttato dei vini.
Fra i vini rossi, il Lagrein è certamente la celebrità di questa regione, capace di offrire piacevoli vini rosati, noti come Lagrein Kretzer , e vini di notevole struttura e longevità, meglio conosciuti come Lagrein Dunkel o Lagrein Scuro.
Il Lagrein è generalmente utilizzato in purezza, tuttavia lo si trova presente anche nei vini delle denominazioni Santa Maddalena, Casteller e Lago di Caldaro, così come unito ad alcune varietà internazionali, come il Merlot e il Cabernet Sauvignon.
Fra le uve rosse coltivate in Alto Adige di notevole interesse, si ricorda il Pinot Nero che, grazie al clima fresco di queste zone, consente la produzione di eccellenti vini, fra i migliori d’Italia prodotti con questa varietà.
Un’altra uva rossa di rilevante importanza per l’Alto Adige è la Schiava, qui nota come Vernatsch, prevalentemente utilizzata nei vini della denominazione Santa Maddalena. Per quanto concerne la produzione di vini dolci, si ricordano quelli prodotti con le uve Moscato Giallo e con il suggestivo Moscato Rosa, raro ed elegante con i suoi inconfondibili aromi di fragola e rosa.
Le due province che compongono il Trentino-Alto Adige, anche se divise sotto l’aspetto linguistico, hanno molto in comune in termini di tradizioni e cultura, anche a livello enogastronomico.
La cucina del Trentino Alto Adige è basata sostanzialmente su tre alimenti che si ritrovano come protagonisti in quasi tutti i piatti della tradizione: mele, speck e polenta (quest’ultima solo nella provincia di Trento).
La polenta viene preparata con miscele di farine diverse a seconda della zona di provenienza: in Val di Non, ad esempio, viene preparata con farina gialla di mais mescolata a farina di grano saraceno, mentre nella zona del Garda si prepara con farina bianca di frumento e patate.
Particolare è la polenta nera, a base di grano saraceno. Molti piatti tradizionali si rifanno alla cucina tedesca o austriaca come i canederli (Knödel) e i crauti (Sauerkraut).
I funghi sono anch’essi un ingrediente che ricorre in molti piatti tradizionali, vista la loro abbondanza nei boschi della regione.
Il pesce, di cui sono ricchi gli innumerevoli fiumi e ruscelli, porta ricette come le trote alla trentina, rosolate e condite con salsa di limone, menta e uvetta.
L’ambiente montano porta ricette tipiche a base di selvaggina, come la lepre, insaporita con lardo, cipolla, pinoli, uvette, scorza di limone, cannella e burro, e il capriolo, con vari piatti tra cui il famoso spezzatino.
In Trentino Alto Adige si producono molti formaggi, come l’Algunder, sia dolce che piccante, l’Almkäse della Val Venosta, il Toblach, l’Asiago DOP e il Vezzena nella provincia di Trento. Tra i salumi ricordiamo lo Speck dell’Alto Adige IGP, che si produce in provincia di Bolzano. Il Trentino Alto Adige ha una importantissima produzione di frutta, in particolare le mele (Mela dell’Atlo Adige IGP), la Susina di Dro DOP, le fragole e i lamponi, i broccoli di Torbole e il mais di Storo.
La cucina regionale del Trentino Alto Adige è anche famosa per i suoi dolci, a partire dallo Strudel, pasta sfoglia ripiena di mele, uvetta, pinoli, pangrattato rosolato nel burro e profumato di cannella, lo Zelten, tipico dolce natalizio con datteri, fichi secchi, uva sultanina, pinoli, noci, cannella, grappa e cognac mescolati in pasta di pane di segala,
i Krapfen meranesi alla marmellata, crema o con semi di papavero, la torta tirolese di prugne e la crostata al rabarbaro.

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