Il sylvaner

Il sylvaner è un vitigno a bacca bianca di origine tedesca, coltivato soprattutto in Germania nelle zone della Franconia e di Wurzburg, e in Alsazia dove ha trovato un altro dei suoi territori di elezione.
In Italia, il Sylavaner viene coltivato esclusivamente in Alto Adige, soprattutto nella zona di Bressanone in Val d’Isarco, nella zona che corre dalla sorgente del fiume Isarco fino al Brennero e alla foce dell’Adige a Bolzano, dove trova condizioni pedoclimatiche simili a quelle dei suoi luoghi di origine, e riesce quindi ad esprimere il meglio della sua potenzialità. Vista la vicinanza geografica è probabile che sia giunto qui dall’Austria.
Documenti risalenti a metà del Seicento, testimoniano che il vitigno nacque spontaneamente in Austria, per poi essere importato in Germania in epoca medievale. In Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale occupava il 30% della superficie vitata totale, e fino agli Anni 70 è stato il vitigno a bacca bianca più coltivato nel Paese, in seguito superato dal müller thurgau.
Il Sylvaner ha in comune con il Riesling molte caratteristiche organolettiche, esclusa l’aromaticità, e per questo motivo è forse meno popolare per i consumatori di quanto non lo sia per i produttori: come vitigno risulta molto più resistente alle gelate e richiede meno cure sia in fase di coltivazione che di vinificazione rispetto al riesling.
In Alsazia, i vini Sylvaner sono più corposi e intensi di quelli tedeschi e compensano in mineralità l’assenza di note fruttate all’olfatto. In Germania viene utilizzato per la realizzazione di vini terrosi e fragranti, sebbene non molto longevi; in Alsazia, invece, viene utilizzato per la produzione del vino Alsace Grand Cru.
Sylvaner della Valle Isarco sono caratterizzati da minor corpo e mineralità rispetto ai vini provenienti dall’Alsazia e dalla Franconia, ma al tempo stesso sono più freschi e floreali. Sono vini da bere giovani, e si possono considerare alla loro massima espressività dopo circa due anni dalla vendemmia.
Il nome deriva dalla parola latina silva, che significa bosco: questa caratteristica ha fatto a lungo pensare che il vitigno sylvaner fosse originario della Transilvania in Romania, il cui nome ha la stessa radice.
Studi recenti sul dna hanno invece dimostrato come il vitigno derivi da un incrocio fra traminer e bianco austriaco, il che avalla la tesi secondo cui il sylvaner provenga dall’Austria.
Il vitigno è molto rigoroso, apprezza i climi freddi e continentali e soffre molto il caldo, motivo per cui non si trovano coltivazione nel Sud Europa.
Ha una produzione precoce, in quanto è sensibile alle gelate primaverili.
Tipicamente ha un’elevata acidità, motivo per cui, oltre alla produzione singola, spesso viene impiegato in blend con il Riesling o l’Elbling per ottenere un vino da dessert.
I Sylvaner si presentano solitamente di colore giallo paglierino poco intenso e con evidenti sfumature verdoline, caratteristiche dei vini giovani e freschi, di media consistenza e l’alcolicità.
I Sylvaner hanno un profilo olfattivo di buona intensità e complessità e consentono un’ampia gamma di riconoscimenti nell’ambito fruttato e floreale, unite a note minerali e terrigne che contraddistinguono il profilo varietale.
Sono tipici del vitigno i profumi di bosso, di erba tagliata e frutta bianca come pera, mela verde e pesche bianche, in un sottofondo di fiori di campo ed un’inconfondibile nota agrumata nel finale.
Al palato i vini risultano freschi e sapidi, di medio corpo e tendono a manifestare subito la sensazione di acidità citrina, seguita poi sa sensazioni più morbide ed equilibrate.
Una caratteristica tipica del Sylvaner dell’Alto Adige è il suo sentore minerale e terrigno, impreziosito da aromi di erbe fresche o fieno.
I Sylvaner sono vini che non dominano ma accompagnano gradevolmente le pietanze: gradevoli come aperitivo, si abbinano al meglio con antipasti leggeri, asparagi, speck, pasta, risotti, pollame.
Sono ottimi abbinati a fritture di pesce e sogliola alla mugnaia.

 

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